Un po’ di storia
La storia conosciuta di Mordano inizia dall’età romana, dove ancora oggi troviamo la centuriazione che i romani fecero per bonificare le terre. Ai romani susseguirono i benedettini fino all’alto Medioevo, in cui il feudo di Mordano fu oggetto di aspre contese: fu prima dei Della Bordella, poi passò sotto i milanesi fino ad arrivare al nipote di Papa Sisto IV, Girolamo Riario, alla cui morte (1488) Mordano passò alla vedova Caterina Sforza.
Dopo solo sei anni il castello venne distrutto dai francesi: nel 1494 re Carlo VIII scese la penisola diretto a Napoli. Giunto in Romagna con duemila soldati, si diresse a Bubano per fare pressioni su Caterina Sforza affinché si unisse alla sua parte.
Fu tentato l’assedio alla rocca, pensando di espugnarla in pochi giorni, ma la resistenza, approntata con ogni mezzo, fece capire ai francesi che l’avrebbero presa con molto spargimento di sangue. Allora si volsero verso la rocca di Mordano, la presero ed entrati in paese, lo misero a ferro e fuoco, saccheggiandolo e massacrando la popolazione.
Cinta muraria di Mordano
Le Due Torri sono il simbolo di Mordano e fanno ala all’ingresso del centro storico. Furono disegnate nel 1880 dall’ingegner Giovanni Brusi, che le progettò prendendo spunto da quelle dell’arsenale di Venezia.
In prossimità delle Due Torri, sono ancora visibili alcuni tratti della Cinta Muraria rinascimentale di Mordano ed anche la base di una torre circolare, fatta fare a protezione del castello da Caterina Sforza usando i disegni di Leonardo da Vinci.
Il centro abitato di Bubano è parte integrante di Mordano. Qui si trova il Torrione Sforzesco di Bubano, attorno al quale viene celebrato il Palio del Torrione
A Mordano inizia la Ciclovia del Santerno, ed è visibile il Canale dei Molini: la più importante ed antica opera pubblica di idraulica del territorio imolese.