Enogastronomia protagonista
Per conoscere a fondo un territorio come quello attraversato dalla Ciclovia del Santerno, bisogna assolutamente sedersi a tavola e gustarne la cultura gastronomica, che qui è ricca, varia e fortemente legata alle produzioni locali.
I ristoranti, le osterie e gli agriturismi propongono i piatti della tradizione: la pasta fresca fatta in casa dalle “arzdore” – le signore di casa, che da sempre lavorano la sfoglia con la maestria e la capacità tramandata di generazione in generazione –; i garganelli, i passatelli, le tagliatelle, i cappelletti, i tortellini e i tortelloni sono solo alcune delle eccellenze in tavola.
Le proposte sui menù rimandano sempre a quel legame, a tratti rustico, con la terra e la sua stagionalità: i prodotti autunnali del sottobosco come il tartufo ed i funghi – pregiatissimi i porcini di Castel del Rio –, ma anche lo Scalogno di Romagna, l’eccellente olio extravergine ottenuto rigorosamente con la molitura a freddo e gli immancabili vini, rossi e bianchi.
Vigneti della Valle del Santerno
Il settore vinicolo è molto sviluppato soprattutto sui dolci pendii dei colli imolesi e della Valle del Santerno: il Sangiovese è principe tra i rossi assieme al Cabernet Sauvignon, mentre Albana e Pignoletto rappresentano i bianchi.
I vigneti lasciano poi spazio a campi coltivati ad alberi da frutto: le Albicocche di Casalfiumanese e la “Bella di Imola”, pesche nettarine e ciliegi che all’inizio della primavera colorano i versanti dei calanchi con i loro profumatissimi fiori.
Fermati nelle aziende agricole e cantine lungo la Valle del Santerno, per assaggiare i prodotti freschissimi e scoprire i segreti della produzione.
Ultima, ma certamente non per importanza, è la regina di ogni tavola (e di ogni pic nic!) in questa terra tra Emilia e Romagna: la Piadina. La più classica è farcita con squacquerone di Romagna, prosciutto crudo e rucola, ma lungo il fiume Santerno sono molte e diverse le proposte, ricche di ogni delizia stagionale.